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19] volevano far passare; ma poi lui disse che portava un regalo maraviglioso al Soprano, e allora gli diedano il permesso di nentrar dientro e lo condussano alla presenzia di Sua Maestà. Dice: - Sacra Corona, i' ho trovo in nella mi' vigna questo mortaio d'oro con delle belle ficure sopr'esso, e m'è parso che fussi degno soltanto di stare nel su' palazzo; e però deccoglielo qui, perché intendo di fargliene un regalo, se a lei gli garba d'accettarlo. Il Re allora pigliò il mortaio con le su' mane e principiò a rigirarlo di qua e di là, e a sbirciarlo da tutte le parti. - Bello! - dice lui. - Propio una meraviglia! Ma ci manca qualche cosa. - Oh! che ci manch'egli? - scramò il contadino. Arrisponde il Re:

Il mortaio è grande e bello! Ma ci manca il su' pestello.

Del "villanaccio" nun gliene diede al contadino, siccome aveva detto la Caterina, perché il Re 'gli era una persona aducata. A sentir codeste parole il contadino rimase lì a bocca aperta com'un luccio; poi dice: - Eppure, sa elle, Maestà, me l'ha detto accosì anco la mi' figliola. - Dunque vo' avete una figliola di talento? - addimandò il Re. E il contadino: - Se la sia di talento nun istà a me a dirlo, che sono il su' babbo. Ma anco lei 'gli ha fatto la medesima accezione. Dice il Re: - Bene! I' vo' provare se la vostra figliola è una ragazza di giudizio. Questa 'gli è una libbra di lino. Che lei la fili e poi mi ci tessa cento braccia di tela. A quel comando il contadino fu tutto confuso; ma comando di Re, e nun c'era da opporsi: sicché lui piglia il lino e se ne va, lassando il mortaio al Re, che nun gli diede propio nulla di mancia. Figuratevi la gran passione di quello zappaterra! Arrivato il contadino dalla su' figliola a casa, lui gli raccontò quel che 'gli era accaduto, e che il Re aveva trovo che al mortaio ci mancava il pestello; poi, che lui voleva una tela di cento braccia dalla libbra di lino che gli mandava. Dice la Caterina: - Vo' vi sgomentate di poco. Date qua. Piglia il lino e comincia a scoterlo. Si sa, nel lino ci son sempre delle teghe, anco se sia scardassato da un maestro; e però, in nello scoterlo