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315] quel lavoro fatto dimolto bene, e tavìa con qualche defetto. Doppo volsan vedere la camicia della sposa; ma lei gli porgette la nocciòla con le parole dettegli da Testa di Bufala. Scrama il figliolo del Re: - Ma dunque te mi vo' sempre canzonare? La nocciòla in ugni mo' la prendette e a male brighe che lui l'ebbe stiaccia, deccoti sorte fora la camicia di tela tutta ricamata a oro, con certi puntini sottili sottili e fitti che manco si potevano scoprire con gli occhi. Dice il figliolo del Re: - Ma questa gli è davvero una meraviglia, un incanto! Sì, mamma! Eppure quel grugnaccio con meco non ce lo voglio per il merito d'una camicia. Trovate qualche altro ripiego per liberarmene insenza scandolo. Dice la Regina: - Oh! per l'ultima volta, veh! e poi 'gli è finita. Comanda a queste tre donne che dientro otto giorni cerchino di farsi belle, e chi sarà la più bella quella sia la tu' sposa addirittura. Figuratevi se le camberiere in quegli otto giorni ci si mettiedano con l'arco della stiena! Sarte a far vestiti, modiste, parrucchieri non ne mancorno a far prove d'ugni sorta; e lì a lavarsi, a lisciarsi, e con pomate a ugnarsi, e po' rossetto e biacca. Che! a zappare si dura manco fatica! Ma la sposa stiede com'un'allocca a piagnere soltanto. Poera donna! che volete che facessi con quella testaccia di bufala in sul collo? Sarebbe stato tutto tempo perso. Il sabbato sera al solito arritornò da Testa di Bufala, che quando la vedde disse: - Che sie' qui daccapo a frignare? Che te nun su' far altro? Dice la sposa: - Ma via! mamma, che nun ate punto core, che mi lassate accosì sconsolata? Che volete voi che faccia ora? Bisogna bene ch'i' mi contenti di piagnere. Se vo' nun mi perdonate, ora poi nun c'è più rimedio con quel mi' sposo. Arrispose Testa di Bufala: - Decco i frutti della disubbidienza e del core cattivo. Che del bene nun te n'avevo fatto? Eppure te andesti via come un cane, insenza nemmanco dirmi addio e ringraziarmi. Dice la sposa: - Ma sì, vo' avete ragione: ma però fu quello un mancamento insenza volontà. Che volete? I' ero tanto allegra, che mi scordai del mi' debito, Dice Testa di Bufala: - Ma ora, se tu dovessi andar via come quel giorno, che te ne scorderesti di me e delle mi' avvertenzie? Scrama la sposa: - No davvero, mamma! I' vi fare' i mi' addii, i' serrere' la lapida, e [316]