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311] un giovanotto molle intinto dall'acqua, che gli disse: - Scusate, fanciulla! Piove a catinelle e cascan troni da ugni lato, e i' ero per qui a caccia e la burrasca m'ha colto all'improvviso e nun so più addove i' sono. I' sentetti discorrire sotto a questa lapida, e però i' presi l'arditezza di picchiare per domandarvi un po' di ricovero. Arrisponde la ragazza: - La padrona nun son io. Bisogna ch'i' senta la mamma se 'gli è contenta. Ma chi siete voi? Dice il giovanotto: - I' sono il figliuolo del Re di questi paesi. La ragazza dunque ridiscendette per sapere se Testa di Bufala si contentava di dare albergo a quel figliolo del Re, e siccome lei disse di sì, il giovanotto viense subbito giù. L'accolsano con gran cortesia e festa, lo feciano tutto mutare, gli asciuttonno i panni e poi gli ammannirono una buona cena con vini prelibati, e doppo che si fu rifocillato gli diedano un bel letto per dormire. Che volete! la cortesia, la festa e il bon viso gli ènno una gran cosa. Quando una ragazza è garbosina e manierata, pole dicerto andare a genio a ognuno; e Dio faccia che tutti i giovanotti le trovino a quel mo' le ragazze da marito! Gli accoglimenti al figliolo del Re gli vienivano da tutt'addua, però le parti le faceva la ragazza, perché Testa di Bufala nun si volse far ma' vedere per nun impaurirlo con la su' bruttezza. Dunque la ragazza lo serviva di tutto punto e gli coceva anco da mangiare, e quando una volta gli ammannì una frittura di pescio, lui si riscosse in nel vedere il su' operato: perché la ragazza, doppo messo l'olio nella padella e che l'olio bolliva, ci ficcò dientro le mane a dita stese e deccoti nuscirno fritti dieci pesci d'oro. Insomma, il giovanotto nun trovava la via d'andarsene e la ragazza 'gli era contenta che lui stasse lì a tienergli compagnia, e finirno con innamorarsi. Ci voleva poco a 'ndovinarlo! Dice il figliolo del Re: - Bella ragazza! Vo' mi garbate troppo per tutt'i conti, e se nun dite di no, i' vi sposo. Arrispose la ragazza: - Da me di no nun lo dico, ma prima i' vo' sentir la mamma. - Oh! - disse Testa di Bufala, - accomidati a tu' piacimento, e se tu vo' lassarmi, lassami pure. Arricòrdati però di nun essere 'ngrata. L'aducazione i' te l'ho data io, e te ha' trovo marito insenza gli ammattimenti di fare all'amore per dimolti anni, come 'gli accade all'altre [312] ragazze.