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305] fosse la liepre al covo, e vede in scambio la creatura che ugnolava dalla fame: - Oh! - scrama, - Iddio e' m'ha provvisto! Appunto i' nun ho figlioli, e anco la mi' moglie sarà contenta di tienersi questo poero dibandonato per suo. Lo piglia dunque pian piano in nelle su' braccia e lo porta con seco a casa, e l'allegrezza di questo caso nun si pole ridire. Quelle du' bone persone l'allevorno la creatura per su' figliolo, sicché diviense grande e vegeto, e loro lo feciano 'struire da de' maestri 'sperti nel leggere e nello scrivere, e gli posan nome Fiorindo; e Fiorindo cresceva a vista d'occhio robusto e virtudioso, che era propio una meraviglia. Aveva Fiorindo in su' i tredici anni e assieme agli altri ragazzi del vicinato si divertiva a ruzzare; un giorno che giocavano a nocino lui perdette per il valsente d'otto quattrini, ma questi otto quattrini per le tasche nun ce gli aveva. Dice a' compagni: - I' vi pagherò domani. - Che! no' si voglion ora, - gli dissan quegli. Dice lui: - Ma con meco i' nun ce gli ho. Lassatem'ire a casa a chiedergli al babbo e alla mamma; loro son ricchi, sapete, e domani i' ve gli porto gli otto quattrini. - Dal babbo e dalla mamma? - arrisposan que' monelli sbeffeggiandolo. - Poero grullo! Nun son mica il tu' babbo e la tu' mamma que' signori che t'hanno rallevo 'n casa. - Come? Che discorsi fate voi? - scramò Fiorindo. Dicon loro: - Eh! dicerto. Ti trovorno in un bosco, lì dibandonato dientro un cesto di stipa con una piaga di coltello in nel collo, e se tu ti tasti e' tu ci trovi tavìa la ciprigna. A simili nove Fiorindo rimanette isbalordito e corre a casa, e volse sapere in che mo' le stevan le cose; e prega e riprega, finalmente gli palesorono tutta la verità. Dice Fiorindo: - Allora, s'i' nun son vostro figliolo vero, i' me ne vo' ire. I' vi ringrazio di tutto 'l bene che vo' m'avete fatto sino a qui, ma i' sono un bastardo e con voi nun ci vo' stare. - Ma senti! per noi te sie 'nostro figliolo. Nun se n'ha altri. Ti si darà quel che tu vòi, ma nun ci lassare disperati e solingoli accosì, - badavano a dirgli que' signori piagnendo. Fiorindo però nun si smosse dal su' pensieri e' n tutti i modi volse che lo riaccompagnasseno in nel bosco, addove l'avevan trovo, e non ci fu versi di persuaderlo del contrario, sicché bisognò bene che que' du' sventurati lo contentassino. [306]