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15] Detto fatto, la Caterina menò il currieri al capannotto degli assassini, e su' que' muli di lui ce ne messan dentro gli orci quanto più gli rinuscì di belle munete d'oro e d'argento: tutta robba rubbata al prossimo; e poi in un orcio grande la si niscondette lì gufata la Caterina, che nun si vedeva punto, ricoperta com'era con de' panni. Ma quando loro furno per la strada maestra, deccoti che 'ncontrano tutti e cinque i fratelli assassini: - Fermo là, o si tira. Che c'è egli 'n questi orci? Dice il currieri: - Vo' lo sapete da quanto e me. I' porto i quattrini soliti al Soprano. - Daccegli - bociò il capo de' ladri. Il più piccino però, che del giudizio e' n'avea più di quegli altri, disse: - Lassatelo ir via; è il currieri del Re e nun ci mettiamo a contrasto con chi comanda. Della robba noi se n'ha assai, e questi quattrini a pigliarli ci potrebber anco metter fógo. Lassamolo andare. Il capo assassino stiede lì a battibeccarsi co' su' compagni, perché lui le ragioni del fratello piccino nun le voleva intendere; ma poi anco lui si persuadette e s'accordò che il currieri andesse via, insenza manco guardare dientro a su' orci; e accosì, propio per gran miracolo del sommo Iddio, la Caterina e' la scampò una brutta fine, e in poch'ore, più morta che viva, e tutta rattrappita e stronca, la scese a casa sua, addove viense a pigliarla il calzolaio, che la menò con seco e se la tieneva, come su' moglie, a badargli alla bottega: perché que' quattrini rubbati a' ladri se gli spartirno tra il Re, il currieri e il calzolaio a nome della Caterina, e lui ci rizzò una vendita di drogherie e di vino. Ora, lassamo stare il calzolaio e la Caterina, che se la godevano intra di loro, e torniamo agli assassini. A male brighe arrivorno al capannotto, s'accorsano che la Caterina 'gli era telata via con tutte le loro ricchezze. Dice il capo ladro: - 'Gli era col currieri del Re. E lì principiorno a leticare per la bueria del più piccino, e chi tieneva da lui e chi gli era contrario; sicché finirno con bastonarsi infra di loro, ché le legnate le cascavan giù come la gragnola, e nun ismessano che quand'erano stracchi. Doppo del tempo, un giorno 'gli apparisce in nella città un signore travestito e va dal calzolaio: - I' compererei un par di stivali. Dice il calzolaio: - I' nun son più calzolaio. Tiengo [16]