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301] quelle sgridate, più giucco che mai leva 'n faria le 'mposte dell'uscio da' gangheri, se le butta 'n ispalla e corri ch'i' ti corro in su' passi del fratello. Camminato che ebbano un pezzo, s'era fatto notte scura in mezzo a una macchia, sicché 'l Savio si fermò e nel voltarsi vedde il Mattarugiolo con quell'imposte addosso: - Oh! poero a me! - scrama. - Propio tu nun ne fa' una a garbo! Dice il Mattarugiolo: - Tu nun me l'ha' detto te, "piglia l'uscio e vienimi rieto"? - Sì ch'i' te l'ho detto, - arrisponde il Savio; - ma ho volsuto dire, nusci di casa, allocco! In quel mentre però che loro contrastavano si sente a un tratto de' rumori e delle voci, e 'l Savio 'mpaurito dice più piano: - Zitto! ci son gli assassini. Su su, montiamo 'n vetta a questa quercia e niscondiamoci, insennonò ci ammazzano. Subbito lui s'arrampica per il tronco e s'accomida alla meglio tra' rami in nel folto del fogliame; il Mattarugiolo gli andette rieto e si portò con seco anco le du' imposte. Figuratevi che fatica! Deccoti doppo un po' gli assassini appariscono, che sarà stato in verso la mezzanotte, accesan de' lumi, stesano una tovaglia e lì prima ci contorno dimolti quattrini rubbati, e da ultimo si mettiedano a mangiare e a bere, perché gli avevan posto ne' sacchi e ne' pianeri d'ugni cosa, prosciutti, salami, fiaschi di bon vino, e insomma d'ugni ben di Dio. In su 'l più bello che quelli ringongheggiavano a bono, dice il Mattarugiolo al Savio: - Mi scappa da pisciare. - Nun la fare, sai! - dice 'l Savio sottovoce. - Nun la fare, ché se gli assassini ci scoprono, no' siem morti. Ma il Mattarugiolo nun gli diede retta: - I' nun posso tienerla. Mi scappa. E giù, la lassa andare. Gli assassini, che stevan sotto alla quercia, in nel sentirsi tutti ammollare, si rivoltorno 'n su per vedere quel che era. Dice il capo-ladro: - Dicerto, dientro a' rami c'è qualche uccellaccio. Ma domani a levata di sole i' lo pago io con una trombonata. E si rimettono a mangiare. Di lì a un po' dice il Mattarugiolo: - Savio, i' nun la tiengo, la mi scappa. I' ho voglia di cacare. - Ma che propio sie' scemo insenza rimedio? - gli sussurrò il Savio. - Nun la fare, sai! ché ci scannano di sicuro. Il Mattarugiolo però nun gli diede punta retta, si calò i calzoni e giù. Ma 'l capo-ladro disse a' su' compagni, che principiavano a [302] scommoversi: - Nun