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[296] che finalmente gli rinuscì cavargliela dalle mane la scatola, e lui gliela vendette al padrone in iscambio del su' debito di trecento scudi e del podere, e con patto espresso che gli fusse 'mprestata tutte le volte che lui n'aveva di bisogno. Poero allocco!
Chi del suo si dispotesta, Gli andrebbe dato un maglio in sulla testa.
A Giorgio nun ci fu versi di rivederla mai la scatola, e siccome lui della voglia di lavorare nun n'aveva e i su' figlioli gli eran male avvezzi, abbeneché il podere fosse divento suo, in pochi mesi arritornò più pitocco di prima e pieno di debiti 'nsino a' capelli, e per campare gli conviense richiedere daccapo la limosina. Deccotelo dunque Giorgio a girandolare per quelle campagne, e un giorno fece capo alla villa di quella signora che gli aveva regalo la scatola. Quando lei lo vedde a quel mo' straccio, subbito gli domandò: - Che n'ha' tu fatta della mi' scatola? Giorgio si mettiede a raccontargli quel che era successo per filo e per segno, e che il padrone nun gli tieneva la parola di prestargli la scatola tutte le volte che lui n'aveva bisogno. Dice la signora: - Il tu' merito sarebbe ch'i' ti mandassi via come un cane, perché te nun sapesti fare l'obbligo tuo e custodire a dovere il mi' regalo; in ugni mo', per questa volta ti perdono, e ti darò un'altra scatola. Ma bada, questa non la battere colle nocche in sul coperchio, ma va' a casa del padrone e cerca di barattargliela con la tu' prima e che lui non si accorga dello scambio. Deccola qui; 'gli è di fora simile a quell'altra. Giorgio ringraziò per bene la bona signora e doppo se n'andiede diviato dal su' padrone, e con delle scuse lui tanto almanaccò, che gli rinuscì il baratto di niscosto e il su' padrone nun s'accorgette propio di nulla; poi riviense a casa con la su' scatola ricuperata, fece i su' fagotti e assieme a' figlioli fuggì tanto lontano, che di lui nun ne seppano più né puzzo né bruciaticcio. Infrattanto il padrone per una gran festa volse fare un invito di signore e signori, d'amichi e cognoscenti, e con l'idea di sbalordirgli con una sorpresa da ricavarci un onore smenso. Al giorno fissato la gente pianava tutta la casa del padrone; ma [