Pagina:Nerucci - Sessanta novelle popolari montalesi.djvu/302

285] giorno il coco era tutto acciaccinato per ammannire un gran desinare, perché a Corte vienivano dimolti 'nvitati, e siccome bisognava che riscaldassi pure il forno, si mettiede a opera con della stipa nova che gli avevano porto la mattina. In nel buttare la stipa dientro al forno acceso, il coco a un tratto s'accorse che in un fastello ci steva rimpiattata una serpe; ma nun fu a tempo a levarla, e quella abbrustolì nel mezzo alle fiamme; e in quel mentre che il coco alla bocca del forno badava a cercare della serpe, deccoti sorte fora una ragazza ignuda e che splendeva quanto il sole. Il coco dapprima rimané come di sasso a simile miracolo; ma poi principiò a sbergolare: - Corrite, corrite, m'è apparsa una fanciulla in nel forno! A quell'urlìo viense la Corte e il figliolo del Re, e lui ricognobbe la Rosina, la prendette per la mana e la menò con seco in cammera; e doppo, s'intende, fu fatto lo sposalizio, e la Rosina, rotto lo 'acanto a quel mo', vivette Regina felice e contenta e nun ebbe più nulla a temere.