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a [284] gli divienga una serpe, se per disgrazia gli sbatte addosso la spera del sole. Arrisponde il figliolo del Re: - Vo' non ci avete a' pensare a questo caso. Mi pare a me che vo' ci ate astio contro di questa ragazza. Ma i' vi comando di menarmela al palazzo, e vi manderò una carrozza tutta chiusa per mettercela dientro, e accosì a lei il sole nun gli farà male. Quattrini poi, se vi garbano, nun vi mancheranno dicerto per il vostro incomido. Addio a presto e ci siemo intesi. Alla matrigna e all'Assunta gli bisognò striderci su', ma nun c'era versi di disubbidire al figliolo del Re, e però feciano di mal garbo e a malincore tutt'i preparativi per la partenza della Rosina. Finalmente arriva la carrozza e la Rosina ci rientrò colla su' matrigna per compagnia. La carrozza gli era di queste all'antica, che ora nun se ne veggan più; tutta serrata, con soltanto un occhio 'n vetta, da aprirsi a piacimento per via di dare l'aria a' viaggiatori, e rieto alla carrozza ci steva ritto un Cacciatore, come quegli che usavano una volta a Firenze, con le penne al cappello, tutto pieno di fronzoli e la su' spada ciondoloni da' fianchi. La matrigna coll'assinto di fargli del male alla Rosina, per l'aschero che aveva perché lei diventava Regina, disse al Cacciatore: - Galantomo, i' vi do' dieci paoli di mancia se vo' aprite l'occhio di vetta alla carrozza quando ci sbatte su il sole. I' nun posso stare accosì affogata 'n questa cassa. - Sissignora, - arrispose il Cacciatore, - i' farò come la comanda. Doppo un bel pezzo di strada 'gli era mezzogiorno e il sole isfolgorava di tutta forza, sicché la matrigna diede il cenno al Cacciatore di spalancar l'occhio della carrozza, e subbito un raggio picchiò in sulla testa della Rosina, e lei si trasficurò in serpe e se n'andette via fistiando a tutto potere per il bosco. Il figliolo del Re a male brighe vedde la carrozza insenza la Rosina e che la matrigna maliziosa gli arraccontò a su' mo' quel che era successo, tutto sgomento piagneva a calde lagrime, e ci mancò poco che nun facess'ammazzare la matrigna assieme col Cacciatore; ma poi s'abbonì, pensando che quello doveva essere il destino della Rosina. Anco ne' palazzi reali i Principi ci hanno la cucina e il forno per fare le pietanze, cocere i pasticci e tutte le robbe bone che usano i signori; noialtri poeri se ne fa con di meno. Dunque un [