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11] ti scanno. E che tu nun dica a quell'altra ch'i' son qui. Mangiate e andatevene a letto, che il resto è pensier mio. Bada di far l'ubbidienza, se ti preme di campare. La Caterina tutta impallidita, ché le gambe nun la reggevan più dal tremore, tornò in cucina con la farina; e l'Assunta fece i maccheroni; e poi, imbandita la mensa, principiorno a mangiare, ma alla Caterina la fame gli era ita via, e steva lì tutta ingrugnita, e con un viso che pareva un panno lavato. Dice l'Assunta: - Oh! che ha' tu, Caterina? Che ti senti male? Oppuramente pensi al tu' damo? Lassami stare e andiamo a letto, gli arrispose la Caterina: - I' sono stracca e i' ho de' brutti pensieri per il capo. Sicché dunque, finito che ebbano di cenare, le du' ragazze salirno 'n cammera, e nentrorno a letto, e l'Assunta di lì a un po' s'addormì come un chioppo. Quando fu la mezzanotte, quel birbone di ladro sortì dal nascondiglio e in peduli andette in cammera delle ragazze. Dice: - Zitta, Caterina, ché quell'altra nun si desti. Levati e vien con meco. Voglio tutta la biancheria e i quattrini. - Quattrini nun ce n'è per la casa, - gli arrispose adagino la Caterina: - No' siem poeri. Lassatemi stare. Ma il ladro l'ubbligò a levarsi perché gli reggesse il lume, e lui si messe a frucare dappertutto, sicché 'gli empiette diversi sacchi di robba e poi gli portò a pie' dell'uscio di casa. Dice: - Bisogna ch'i' gli leghi alla bocca questi sacchi. Dammi delle funi, Caterina. - Funi nun ce n'ho, - disse lei, - ma là, 'n sul rio e' c'è de' salci. Legategli con quegli i sacchi. Il ladro allora aperse la porta e nuscì fori per andare a tagliare i salci, e la Caterina subbito all'infuria serrò le imposte a catenaccio e co' bracciali rieto a quel mammalucco; e poi, corsa alla finestra, si messe a urlare: - A' ladri, a' ladri! corrite, mi rubbano, m'assassinano. A quel bocìo si destorno i contadini del vicinato e corsano, chi con gli stioppi, chi con le vanghe, insomma con quel che gli viense alle mane; sicché al ladro gli toccò a scappare con altri quattro fratelli, che stevan fori a aspettarlo, e eran tutti, come lui, assassini: ma, prima di dilontanarsi, disse sotto la finestra della Caterina: - Tu me la pagherai! Già s'è riconto, che la Caterina faceva all'amore con un calzolaio del su' medesimo castello, e questo calzolaio, in ne' [12] giorni