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gli accomidò la ceste al basto, che poi ripienò d'ugni ben di Dio, e ci aggiunse anco un bel mazzo di fiori; doppo sortì al solito fora delle porte della città, e camminò dimolti giorni insino a che viense a nentrare in nello Stato del Re, e diviato se n'andiede alla su' propia città nativa, e lì comincia a urlare: - Ortolano, ohé! chi vole di be' cavoli, pera, limoni primaticci, e d'ugni cosa un po'? A quel bocìo la gente corriva da tutte le parte, e chi voleva una cosa e chi un'altra. Quando Antonio fu in sulla piazza del Palazzo reale, lì sì che sbergolava, sicché a quegli urli deccoti anco il Coco del Re, che insenza tanti discorsi prese tutto 'l carico. Dice Antonio: - E lei chi è? Dev'essere un gran signore. Arrisponde il Coco: - Che! i' sono il coco del Re. Dice Antonio facendo lo 'gnorante: - Del Re? Chi ène il Re? Che vole dire un Re? Scrama il Coco: - Senti che domande! Il Re 'gli è quello che comanda tutto lo Stato e abita in quel palazzo. Dice Antonio: - Come? In quel palazzo con tutte quelle finestre lui ci sta solo? Dice il Coco: - Già, ci sta lui solo. Lui, per codesto, arebbe anco una figliola; ma siccome lei faceva all'amore di niscosto con un cavaglieri che nun era di par suo, il Re su' padre l'ha serrata in una torre, e nun si pole né vederla, né parlargli. Scrama Antonio: - Poera ragazza! Con che animo lei starà lassù dientro serrata. - Figuratevi! - arrispose il Coco. Dice Antonio: - Tienga: gli voglio dare questo bel mazzo di fiori a lei che ha compero tanta robba. Guà! se crede, lo mandi a quella sventurata. - Eh! questo si potrà anco fare, - disse il Coco. - Dunque, addio! - Addio, e a rivederci! - arrispose Antonio, e ognuno se n'andiede per i su' versi. Adelame aveva intanto saputo accosì, che l'Adelasia 'gli era sempre viva e carcerata dientro la torre. Arritornato Adelame, o Antonio, che ora si voglia sopracchiamare, alla su' padrona, lui gli profferse un monte di quattrini della robba venduta, e figuratevi se quella signora 'gli stava allegra! Dice Antonio: - Padrona, le vendite vanno bene; ma i' ho bisogno di caricar di vantaggio. Se lei me lo permette, scambio del ciuco compero un cavallino e un barroccino, e lei vederà poi quanti ma' quattrini gli porto. Dice la signora: - Sì, sì, i' son contenta. Fa' come ti pare. [258] Antonio