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NOVELLA XXIX
- Adelame e Adelasia
(Raccontata da Ferdinando Giovannini sarto)
Adelame 'gli era un cavaglieri a servizio d'un Re, e l'Adelasia 'gli era la figliola unica e bellissima di questo medesimo Re. Si sa che i cavaglieri usano di fare una settimana per uno a stare negli appartamenti reali e a lato del Re; sicché dunque Adelame in nel praticare il Palazzo vedde spesso l'Adelasia, e finì col diventarne innamorato e l'Adelasia di lui. Ma però loro all'amore facevano di niscosto, perché Adelame nun era di sangue regio. Il Re nun ne sapeva niente di questi amori, e ci furno di quelli della Corte, che per invidia, o che so io, gliel'andorno a ridire: lui però nun ci voleva credere, ma gli messan tante prove in nelle mane, che bisognò che per forza ci credessi. Che ti fa il Re? Chiama l'Adelasia e gli dice: - I' so che te discorri con Adelame. Dice lei: - Che! nun è vero, signor, padre. Arrispose il Re: - Eh! di quel ch'i' dico i' ne sono sicuro, e nun vale negare. Dunque, con Adelame i' nun vo' che te ci discorra, e se te seguiti, lui l'esigilo dal Regno e te ti serro dientro una torre. Ha' tu capito? Passa qualche tempo, e Adelame seguitava a discorrere con l'Adelasia di niscosto, perché gli rinusciva farla pulita; ma un giorno che si trovorno assieme in un boschetto del giardino, furno visti da un servitore del Re, che lesto diviato corse dal Re a fargli pippo, e gli disse: - Vienga, Maestà, la su' figliuola sta in nel giardino con Adelame. Il Re subbito andette con le guardie e sorprese que' dua, che nun se l'aspettavano, e scramò: - Cavaglieri, tempo tre giorni a nuscire da questo Regno, pena [