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[251] Dice la madre:
- Tu m'ha l'aria d'un matto. Ma fa' anco questa di prove. Menala a letto con teco. Se è una ragazza, lei dirà di no. Il Re andiede subbito a trovare Fanta-Ghirò: - Quant'i' sare' contento se vo' volessi vienire a dormir con meco. - Sarebbe pure il mi' piacere, Maestà, - disse lei. - Se lei vole, stasera si dormirà assieme. Prima di mettersi a letto però volsano cenare, e a Fanta-Ghirò la bottiglia gliel'avevano alloppiata; ma lei furba nun ne bevve. Quando poi furno da ultimo del mangiare, dice lei: - S'ha da fare un brindesse 'nnanzi d'andare a letto. Si baciorno, si presano a braccetto, e Fanta-Ghirò cantava:
Bevi su, compagno, 'Nsennò t'ammazzerò.
E il Re arrispondeva:
Nun m'ammazzar, compagno, Perché n'i' beverò!
E 'ntanto lui beveva insenz'accorrersene la bottiglia alloppiata; sicché quando fu 'n cambera si buttò nel letto e intrafinefatta s'addormì, che russava com'un animale. Allo svegliarsi della mattina il Re vedde Fanta-Ghirò bell'e 'n piedi e tutta vestita da dragone, e nun potiede sapere se lei era donna o omo. Figuratevi le disperazioni e la passione! Nun poteva più campare. Il Re torna da su' madre, che principiò a gridarlo forte della su' mattìa; ma lui badava a dire:
Fanta-Ghirò, persona bella, Du' occhi neri, dientro la su' favella: Carissima madre, mi pare una donzella.
Dice la madre: - Dunque fa' anco questa di prove; ma sarà l'ultima. 'Nvitala Fanta-Ghirò a bagnarsi 'gnuda con teco in nella pescaia del giardino in sul mezzodì. Se lei è donna, o nun ci viene, oppuramente te n'accorgi insenza dubbio. Lui difatti fece quello 'nvito a Fanta-Ghirò, che gli disse: - Nun mi par vero! Anco a casa i' sono avvezza a lavarmi ugni giorno, e ora 'gli è un pezzo che non son entra nell'acqua. Ma però il bagno s'ha da fare domattina; stamani no, ché nun posso. Subbito Fanta-Ghirò chiama il su' fido servitore, che monti a cavallo e porti una lettera al Re su' padre, e con pronta [252] risposta: