Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
i' te le farò dare. E subbito dice che chiamino quattro soldati, e ordina che preparino quel che ci voleva per dargli a Angiolino le busse in nella sala, perché tutti da siedere e insenza moversi potessin godersi quello spettacolo redicolo. In un mumento ugni cosa fu portata e pronti per l'esecuzione, e la gente badava a scramare: - Quest'omo gli è matto! Disse allora il Re a' soldati: - Pigliate quest'omo e appiccicategli cento staffilate. - Sì, 'gli è giusto, - dice Angiolino; - ma prima una grazia. - Che grazia domandi tu? - chiese il Re. - Lei, Maestà, mi deve mandare a chiamare la prima sentinella, che vienga qui. Subbito la sentinella fu chiamata, e volsan sapere che voleva da lei Angiolino. Dice: - I' voglio che questo ribaldo si pigli la metà del premio che mi tocca; e siccome i' mi contento del premio che ho trascelto, è anco di ragione che la sentinella n'abbia mezzo. Tutta l'udienza era maravigliata da questo discorso; ma poi saputo quel che era successo, acclamorno alla richiesta d'Angiolino, e la sentinella fu messa sotto e a suo scorno gli diedano cinquanta belle nerbate, sicché a quelle battiture lei saltava come un capretto. Servita la prima sentinella, disse Angiolino: - Chiamino pure la seconda guardia. Quest'infame soldato mi voleva mandare arrieto, se nun gli 'mpromettevo il quarto del premio che mi toccava. Gliene sieno date venticinque delle nerbate. E accosì fu fatto. - Oh! - dice Angiolino: - anco la sentinella della sala d'aspetto dev'esser premiata. Gli tocca l'ottavo secondo la su' prutenzione. La sentinella tremava a verga a verga, perché aveva sentuto gli urli de' su' compagni e tutto l'andamento dell'affare; ma nun ci fu rimedio, e pur lei viense pagata con dodici nerbate e una di bon peso. - In ugni mo', - disse il Re, quando la nerbatura delle sentinelle fu finita, - ce n'è sempre dodici di resto delle nerbate, e queste sono per te. - Sì, gli è giusta, - arrispose Angiolino; - ma prima i' vo' vedere s'i' trovo qualcuno che le comperi. Sorte dunque Angiolino dal palazzo e si mette a girare per le strade della città, e finalmente trova una bottega addove si vendeva di questi staffili. Lui domanda al mercante: - Quanto costano questi? Arrispose: - Dodici paoli