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235] vienuto. In quel momento Angiolino tirato dalla 'ngordigia del sonno, perché lui nun aveva possuto dormire quanto gli era parso, nun ci ripensò all'inganno dell'infame soldato, e pattovì come lui volse di dargli mezzo il premio, e tirò 'nnanzi. Arrivo doppo in vetta della ritorta scala, deccoti una seconda guardia che lo ferma e lo 'nterroga, che lui vadia a fare dal Re, sicché Angiolino rispose: - I' son per fargli un regalo. Digli ch'i' ho pescato un pescio raro, e che è degno soltanto di lui. - Come! dunque 'gli è una rarità? - scrama la guardia. - Sicuro, - dice Angiolino, - e i' son qui però. - Senti, il mi' ragazzo, - disse la guardia, - se tu non mi dài la quarta parte del premio che ti toccherà, i' nun ti lasso ire più 'nnanzi. Anco a questa guardia Angiolino gli 'mpromesse quel che volse, e tirò via. Giunto che fu in nella sala d'aspetto, ci steva lì pure la terza sentinella, che subbito gli domanda: - Che vole? - I' vo' parlare al Re. Ma il soldato avvisato già dalla prima sentinella gli fece a Angiolino la chiesta dell'ottavo del premio che gli si spettava da parte del Re, e Angiolino, che nella su' zucca gli era oramai vienuto in mente il rimedio, gli accordò agni cosa e poi disse che l'annunziassino al Re, e insenza indugio fu fatto passare a udienza. Angiolino a male brighe si vedde dinanzi a Sua Maestà, gli profferse questa maraviglia del pescio raro, sicché il Re tutto istupito gli disse: - Addove mai l'ha' tu trova simile rarità? E allora chiamorno subbito la Regina, perché anco lei ne godessi la vista; e il Re soggiunse: - Dimmi te qualcosa, di', che gli ho io da dare in premio di dono accosì grande a quest'omo? Arrisponde la Regina: - E' gli si pole dare cento scudi in nel mumento e poi s'aiterà. Ma Angiolino, doppo aver ripensato dientro di sé, disse: - Maestà, questo dono i' nun l'accetto. - Oh! dunque, che vo' tu? - I' voglio, - disse Angiolino, - cento staffilate. - Come! - scrama il Re. - Sie' tu matto, oppuramente lo fai? La Regina più svelta però soggiunse: - Dàgli i cento scudi e mandalo via questo citrullo. - 'Gnora no! - disse Angiolino. - I' ho già detto che voglio cento staffilate, e per meglio intendersi, cento nerbate, e nun accetto altro fora che questo. - Guà! - il Re gli arrepricò: - se tu le vòi, [236]