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di fortuna? - Eh! le cose andorno così e così, - gli arrispose Fidati, e gli fece tutto il racconto di quel che gli era successo dal mumento che era rimaso solo in nel bosco. A male brighe che Nun-ti-Fidare sentette in che maniera Fidati aveva fatto fortuna, nun volse nemmanco accomidarsi alle profferte del su' fratello, ma delibberò d'andare anco lui sotto la quercia del bosco, e lì vedere se quelle Streghe gl'insegnassino il modo d'arricchire; ma del proverbio: "Nun fare agli altri quel che nun voi che sia fatto a tene", Nun-ti-Fidare nun se l'arrammentò quando più lui n'avea di bisogno. Si mettiede dunque a piè della quercia, e alla mezzanotte il solito rumiccìo di piedi e le solite voci annunziorno la presenzia delle du' donne; sicché Nun-ti-Fidare steva lì attento a sentire quel che loro dicevano. Comincia la prima: - Ma te n'arricordi, Rosina, di quella volta cha si parlava del come fare arritornar gli occhi a chi nun gli aveva più? - Altro se me n'arricordo, Caterina, e par anco che qualcuno se n'approfittassi dello 'nsegnamento, - arrispose quell'altra. - Sicuro che se n'approfittò, - dice la Caterina, - e anco siem reste canzonate, perché quel furbo ne ha guarito la Regina d'Ungheria e poi l'ha sposata. Tutta la nostr'arte 'gli è stata inutile. - Tu di' bene, - ripiglia quell'altra, - e la colpa fu di noi, che ci si mettiede qui a chiacchiera insenza sospetto. Ma ora nun s'ha da esser più minchione; innanzi di ragionar de' nostri 'nteressi si disaminerà tutt'i dintorni. Principiamo subbito, e poero a chi ci capita tra l'ugne! Diviato le du' Streghe andorno alla quercia, e trovato lì disteso quel birbone di Nun-ti-Fidare, te l'agguantorno come cani guasti e intrafinefatta te lo messano a tocchi, e accosì luì finì la su' vita scellerata. 'Gli è la fine della gente cattiva, che nun si contenta del suo e nun ha carità del prossimo. Finiscan tutti male, e il su' gastigo in questo mondo o in quell'altro nun gli manca mai.