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NOVELLA XXII
Il Magnano o Pelo torto in barba (Raccontata dalla Luisa vedova Ginanni)
C'era un Re ne' tempi passi, e questo Re 'gli avea una ragazza sola per su' figliola e di nome si chiamava Angiolina; propio una bellezza come un angiolo, che nun se ne vedeva altre di simili per tutto il mondo. Il Re su' padre, quando l'Angiolina fu di quindici anni, nun volse che lei istesse insenza marito, e però invitava ugni giorno i giovani Principi de' paesi al confino, perché lei trascegliessi quello che più gli garbava. Ma questa ragazza, abbeneché aducata e bella a quel mo', 'gli era un po' capricciosa e scontrosa, e a tutti i giovanotti che su' padre gli presentava lei ci s'apponeva; a lutti gli trovava qualche mancamento, e diceva che 'un erano di su' genio. Una volta di questi Principi ce ne capitò uno al palazzo regio, che a volerne dir male bisognava propio inventarla un'eccezione; e nunistante l'Angiolina faceva la smorfiosa; sicché il Re gli disse: - Nun vo' tu nemmanco questo? Che nun ti piace? - No, nun mi piace, - arrisponde l'Angiolina. - Ma che difetto gli ci trovi addosso? I' 'un n'ho ma' visti de' giovani belli e garbosi come questo. Tu mi pari scema, la mi' figliola. Che dependenza ha lui? - addimandò il Re. Scrama l'Angiolina: - Oh! Lo volete sapere? La dependenza sua 'gli è, che lui hae un pelo torto in barba, e però nun mi piace, e per marito nun lo voglio. E insenza complimenti l'Angiolina s'alza da tavola, scappa in cammera sua, e lassa il Re e il Principe lì come du' allocchi; sicché doppo un po' di tempo il Principe disse addio al Re e arritornò al su' paese. Ma il Re di que' portamenti [212]