Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
175] Giannino si riscoté, vedde su' madre, gli rendette i baci, e 'ntanto della su' sposa Prezzemolina se n'era bell'e scordo. E accosì passorno tre giorni, passorno tre mesi, insenza che lui pensassi mai alle su' promesse e a quella poera dibandonata, che l'aspettava nell'osteria. Infrattanto la Regina pensò di dargli moglie, e fu trova per Giannino una figliola di Re; e s'era già incomincio a fare l'apparecchio delle feste per le nozze, e i bandi gli appiccicorno 'n tutti i paesi del Regno. Torniamo ora alla Prezzemolina a quel mo' solingola in una osteria, che si struggeva dalla pena. Poerina! lei diceva intra di sé: - Dicerto, Giannino s'è lassato baciare dalla su' mamma, epperò di me se n'è scordo. Oh! com'i' ho da fare? E ficuratevi poi se la pianse, poera sciaurata! quando sentette i bandi dello sposalizio del figliolo del Re! Ma pure gli viense 'n capo di provare la su' bacchetta fatata, e fece apparire du' be' piccioni, un mastio e una femmina, che tutti e dua parlavano come cristiani, e gli mandò a discorrire sulla finestra della cammera del su' giovanotto, quando lui era sempre a letto. Dunque i piccioni s'eran messi lì sul davanzale, e il mastio ficurava di nun gli voler dar retta alla su' sposa, e quella gli diceva: - Nun te n'arricordi, quando te volasti in su quella torre addove stevo serrata, e i' ti mettiedi nel mi' nido? E il mastio: - Sì, sì, ora me n'arricordo. E la femmina daccapo: - O di que' giorni che ti trasmutai in fascino di legne e poi in porcellino, perché la mi' mamma nun ti ricognoscessi, e di quando si feciano i maccheroni e si diedano a tutti, fora che alla cassetta della spazzatura, e che poi si scappò assieme, nun te n'arricordi più? E il mastio: - È vero, è vero, ora me n'arricordo. E la femmina a seguitare: - Che ti sie' scordo anco di quando s'era per la strada, e che l'Orco ci corse rieto per tre volte? E io da prima feci comparire una siepe di spini; poi ci si trasmutò in una chiesa con te dientro a dire la Messa e il ragazzo guarda-pecore in sul prato; e poi si diventò du' be' pesci in mezzo a un lago e che l'Orco ci maladisse? E il mastio: - No ve'! e' mi rivengono in mente queste cose. E la femmina: - E che l'Orco disse a me:
A un'osteria ti lasserà, E quando su' madre lo bacerà Di te si scorderà;