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palazzo del mi' babbo. Bisogna che lo faccia sapere alla Corte che ho trovo la sposa, e che poi ti vienga a prendere con la carrozza e le guardie in ficura di Principessa, e tu si' vestita da signora. Dunque, ti lasserò qui a questo albergo, e fra tre giorni al più i' sarò di ritorno, com'i' ho detto. Dice la Prezzemolina: - Fate la pace vostra, che io sto a quel che voi comandate. Ma arricordatevi che la mamma non vi baci, perché l'Orco, lo sapete, ci ha dato quel brutto avviso e ci maledisse. - Che, che! nun aver temenza, Prezzemolina, - gli arrispose Giannino: - la mamma nun lasserò che mi baci, Doppo averla raccomandata all'oste, il figliolo del Re si partiede per la su' città. Alla Corte, quando Giannino rientrò nel palazzo, nacque un chiasso e una festa, che la gente corse tutta a vedere quel che era stato. - Ben arrivato! ben arrivato! 'Gli era tant'anni, che non si sapeva più addove Lei era; se era morto, oppuramente vivo. Si steva in pena, sa. Anco il su' babbo e la sua mamma. Questi discorsi gliegli facevano lì in quel mentre che lui saliva le scale del palazzo; e sul pianerottolo gli viensano incontro il Re e la Regina con le lagrime agli occhi: ma lui nun ci fu versi che si lassasse baciare da su' madre; e lei 'gli era mezzo disperata e nun si poteva capacitare che il su' figliolo fussi tanto insenza core. Lui però gli disse, per rabbonirla, che ce l'aveva una ragione e che gli perdonassi, perché poi a su' tempo si sarebbe lassato baciare a su' piacimento. Insomma, finiti i complimenti, si messano a cena, e in quel mentre che mangiavano Giannino arraccontò la su' vita, e che aveva trovo una bella sposa, e che sarebbe andato a pigliarla nell'osteria assieme a tutta la Corte e con la carrozza e i cavalli del Re; e doppo, quando fu tardi, ché stiedano dimolto a tavola, i servitori gli accompagnorno ognuno alla sua cammera per dormire. A male brighe che il sole spuntò, la Regina, che nun aveva possuto serrare un occhio 'n tutta la notte dalla pena che il su' figliolo nun s'era lasso baciare da lei, sguisciò dal letto, e in peduli se n'andiede in cammera di Giannino, che dormiva tavìa come un loppo; e insenza nemmanco risvegliarlo, gli saltò al collo e lo baciò quanto volse. A tutto quel tramestìo [