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dare. Arrisponde il fattore: - Faccia lei; m'aiuti come pole, e nun si dubiti, ché starò zitto, e nun lo dirò a nissuno il consiglio che lei mi dà. Dice allora la Regina: - Il Re domani va a caccia fora della porta in un salvatico, addove 'n mezzo c'è un lago, ma secco di questa stagione, 'n senza un filo d'acqua. Fate accosì voi. Piglierete una zucca da pescatore e ve la metterete a cintola, e con una rete pescate. Il Re, in nel vedervi pescare in un lago alido a quel mo', dapprima riderà, e poi v'addomanderà, "perché pescate voi addove dell'acqua nun ce n'è?" E allora vo' gli avete a rispondere: "Maestà, 'gli è più facile che col tempo i' pigli de' pesci qui all'asciutto, di quel che un carro partorisca mai un mulo." Vo' vederete che ne nascerà qualche cosa. Disse il fattore tutto racconsolato: - Sicuro, i' farò come lei mi comanda. La mattina doppo il fattore con la su' zucca penzoloni alle reni e la rete infra le mane se n'andiede al lago insenz'acqua, si siede in sulla sponda, e buttava la rete e la ritirava 'n su, come se dientro ci fussano de' pesci chiappati. Deccoti in quel mentre il Re col su' séguito, e vede quell'omo lì acciaccinato a simil lavoro; e però comincia a ridere forte, e poi gli addomanda: - Oh! che siete insenza cervello, che pescate in un lago asciutto accosì? - Eh! che vole, Maestà! - arrispose il fattore: - 'gli è vero, i' pesco addove dell'acqua nun ce n'è. Ma vede, Maestà! i' ho un'idea per il capo, che sia dimolto più facile col tempo trovare qui de' pesci, di quel che un carro possa mai figliare un muletto. Scrama il Re in nel sentire quella risposta: - Tu sie' stato dalla Regina! Questo 'gli è un consiglio della Regina! Nun c'è che lei capace di questi sentimenti. I' ho capito, e so quel che ho da fare. Infrattanto, te vientene subbito al mi' tribunale. Vanno diviato al tribunale, e fatto chiamare anco il contadino, il Re diede un'altra sentenzia, e il fattore riebbe il su' muletto, che era giusto, perché era di lui. Quando il Re fu ritorno dal tribunale al su' palazzo, chiamò Grisèlda e gli disse: - I' t'avevo proibito di metter bocca in negli affari di Stato; ma te nun m'ubbidisci, e nun posso campare insenza essere scontraddetto da te. Sa' tu quel che è. Te devi arritornartene a casa tua. Piglia quattrini, piglia [126] gioie,