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115] libbera. Poi viense alla donna che spazzava il forno con le mane, che subbito si mettiede a dire: - Qua, ch'i' ti butti 'n forno. Finalmente i' l'avrò un bel frucandolo! Arrisponde il Principe: - Donnina, nun vi state a 'ncomodare, ch'io ho qui per voi una granata nova nova. La donna s'acchetò allora, e pigliò la granata insenza più guardare al Principe. Lui poi arriva al cancello e gli dà una spinta per aprirlo; ma quello strideva e per la ruggine nun si poteva ismovere; sicché dunque il Principe s'affaccendò a ugnerlo tutto con l'olio del fiasco, e quando l'ebbe unto il cancello si spalancò da sé. Entrato che fu il Principe in nel giardino, s'arrivolse addirittura al palazzo, e a terreno c'era la Fata Morgana ritta 'n piedi; un donnone smenso da far paura, con un cappellone 'n capo che pareva un tetto. Dice la Fata al Principe: - Che vo' tu nel mi' giardino? Arrisponde lui: - Nient'altro che le Tre Melangole d'Amore, E la Fata: - Ora te le vo a prendere. Aspetta un po'. Ma la Fata era ita in cammera a arrotarsi i denti per mangiare quel cristiano: lui però non fu minchione a aspettarla; apre a furia il cassetto del tavolino della Fata, agguanta la scatola che ci vedde dientro, e via gambe mie! 'gli andeva come 'l vento. In quel mentre rideccoti giù la Fata e s'accorge che il Principe gli aveva rubbato le Melangole, sicché principia a sbergolare: - Cancello, sèrrati. E 'l cancello: - No davvero, ch'i' nun mi serro. M'ha unto tutto lui, doppo tant'anni ch'i' n'avevo bisogno. La Fata allora: - Donna del forno, buttacelo dientro. E la donna: - Noe: e' m'ha regalo una bella granata nova, e da voi nun c'era stato ma' verso di farmela comperare. La Fata daccapo: - Oh! te del pozzo, affogalo. E quella: - Ma che vi par egli? Doppo che lui m'ha dato una bella fune e i' tiro su l'acqua insenza fatica. Urla la Fata: - Ciabattino, via, cavagli gli occhi. E il ciabattino: - Se nun m'avessi porto come lavorare a modo. La Fata mezzo disperata bocia più forte: - Cani, almanco voi ubbidite. Mangiatemelo vivo. Dicono i cani: - Che! Si moriva di fame con voi, e lui ci ha porto 'l pane. Nun si vole mangiarlo. Accosì al Principe gli rinuscì scansare tutti i pericoli, e con la scatola sotto 'l braccio arrivò al piè della montagna. [116]