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101] - Questo poi 'gli è il vero mumento di darmi retta e fare tutto quello che t'ordino, se te vòi quello che t'ho promesso in nel contratto che ti diedi. Arrispose Bell'-e-fatta: - I' starò a su' ordini. Lei comandi pure. La Regina la fece mettere in un bell'appartamento, e gli disse di vestirsi da sposa per il giorno doppo, e che operassi secondo quanto gli avrebbe lei insegnato; che sposato il Re all'altare, si ritirass'in cammera e a desinare non venissi, fingendo di sentirsi un po' male; ma a cena sì, ci doveva essere, e mescere al Re il vino d'una bottiglia che lei gli voleva dare lì a tavola; e poi doppo, quando fussano nentrati in cammera e il Re si spogliava mezzo assonnato dal vino bevuto, Bell'-e-fatta aveva da trandugiare a levarsi i panni con la scusa di dire le su' orazioni, e come il Re 'gli era addormentato per bene sonare un campanellino che gli mettiede tra le mane. Tutte d'accordo, insomma, aspettorno dunque la mattina della cirimonia. All'ora fissata la Corte steva 'n cappella e si fece lo sposalizio con le debite funzioni, e poi la sposa se n'andette in cammera sua. Il Re, a dir vero, sempre più rimaneva in nel vedere che la su' sposa rassomigliassi tanto a Bell'-e-fatta; ma perché sapeva d'averla lasciata a casa, e poi in sulla mana della sposa nun c'era il neo di Bell'-e-fatta, lui pensava che fuss'un caso quella rassomiglianza. Quando poi sentiede che la sposa nun scendeva a desinare fu un po' annoiato; ma si rimettiede alla sera a cena in nel trovarsela accanto. Il fatto è che la Regina diede alla sposa la bottiglia del vino e gli disse in quel mentre: - Via, figliola mia, mescete da bere al Re vostro sposo e fategli onore. Bell'-e-fatta prese la bottiglia e mescette da bere al Re; e lui doppo un po' di bere cominciò a sentir voglia di dormire. S'alza dunque e dice: - Mi par tempo d'ire a letto. Gnamo via, bella sposa. Allora gli accompagnorno gli sposi alla su' cammera e serran la bussola. Quando gli sposi furno dientro in cammera soli, abbeneché il Re avessi sonno, c'era un divano, sicché fece qualche complimento alla sposa, e ci si prese delle confidenzie; poi per mostrargli la su' contentezza gli regalò du' pomi d'oro. Dice doppo: - Via, gnamo a letto, ché casco dal sonno. [102]