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97] scoperse Bell'-e-fatta niscosta a quel mo'. Rimase 'ncantato. Dice il Re: - Oh! che ci fate voi costì? Chi siete? Allora Bell'-e-fatta gli raccontò tutti i su' casi e gli disse, che la su' intenzione era di custodire il ricordo del babbo e della mamma. Dice il Re: - Volete vienire a starvene nel mi' palazzo? Arrisponde lei: - Ma come farò, Maestà, a serbarmi l'onore e la reputazione accosì in mezzo a tanti pericoli? Dice il Re: - Anzi, 'gli è il mi' pensieri che vo' siete ragazza savia e di garbo, e i' non vi darò noia e nissuno 'gli ardirà toccarvi nemmanco un dito nel mi' palazzo. Ma se 'nvece vo' rimanete qui spersa nel bosco, vi potete anco incontrare in chi vi faccia del male. Insomma, doppo vari discorsi e dimolti dubbi messi 'nnanzi da un lato, e le sicurtà date dal Re, Bell'-e-fatta si decise d'andar col Re; e lui la menò con seco nel palazzo e la mettiede in una cammera a terreno, addove c'era una finestra sopra una strada e un finestrino con l'inferriata dimolto alto e che deva sur un corridoio; poi per compagnia e a guardarla il Re diede a Bell'-e-fatta una vecchia matrona, e gli ordinò che nissuno mai fussi ardito di nentrare in nella cammera della ragazza, e lui tutti i giorni andeva a quel finestrino a vederla e a parlargli. Gli dice una volta il Re: - Oh! che fai? Se t'annoi fammelo assapere. Arrisponde Bell'-e-fatta: - Bene sto, Maestà, ma nun mi spasso punto, ché a casa ero avvezza a fare il nastro. Il Re comandò che subbito gli portassino un telaio, e la ragazza si divertiva a intessere il nastro. Un giorno deccoti che passano di sotto alla finestra di Bell'-e-fatta un branco di Strolaghi e gli urlavano: - Chi si vole strolagare? Bell'-e-fatta a quel bocìo s'affaccia e vede gli Strolaghi, che gli addomandano: - Vi volete strolagare? Dice lei: - Che! nun ci credo a codeste sciocchezze. E poi i' nun ho quattrini da spendere. Arrisponde uno degli Strolaghi: - Ma pure, se vi volete strolagare, vi si dirà la fortuna che vi tocca. De' quattrini nun ce ne 'mporta; ci abbasta di regalo la sopraccoperta del vostro letto. Dice Bell'-e-fatta: - Mi parete matti! La sopraccoperta del letto me l'ha data il Re e nun è robba mia; e poi 'gli è troppo ricca di trapunti d'oro. In quel frattempo il Re 'gli era [98] vienuto