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COMANDANTI circa dieci giorni di cammino. L’altra poi, che da tutti era praticata, avea una tortuosità al doppio più lunga, ma ora doviziosa, e d’offni cosa abbondevole. Se per questa el si fosse avviato, ben comprendeva, che gli avversarli avrebbero avuta contezza del suo venire prima che ewiì avesse fatta pur la terza parte del suo viaggio. Ma se avesse preso il cammino per luoghi solitari!, sperava di poter opprimere il nemico all’impensata. Per effettuare ouesto disegno diede ordine che si radunasse quanta maggior copia si poteva di otri, e di sacchi, e poi foraggio, e cibi cotti per dieci giorni, e che si facesse nel campo meno fuoco che fosse possibile. Non lascia sapere a nessuno dove voglia andare : e cogl apparecchiato intraprende il disegnato cammino. IX. Era quasi a metà del viaggio, quando dal fumo dei suoi accampamenti prese Eumene sospetto, che s’avvicinava il nemico. Si raccolgono i capitani; si cerca che s’abbia a fare. Vedeva ognuno che le truppe loro non potevano con quella prestezza raunarsi, con la quale sarebbe Antigono colà pervenuto. Allora tutti titubando, e dando già ogni cosa per disperata, disse Eumene, che se avessero voluto operare con ispeditezza, ed eseguire i suoi comandi, il che per l’addietro non avean fatto, egli gli avrebbe tolti di imbarazzo. Imperciocché potendo il nemico finire il suo passaggio in cinque giorni, egli avrebbe fatto in modo di ritardarlo nientemeno che altrettanti: che però andassero attorno a raunare ciascuno la sua truppa. Intanto per frenare l’impeto d’Antigono; prende questo ripiego. Spedisce uomini sicuri a'monti più bassi che si facciano incontro al cammino degli avversarii. Ed a costoro comanda, che sul- 1 imbrunire facciano i più grandi fuochi, e i più ampiamente distesi che lor sia possibile; ii sminuiscano alla «econda veglia, e alla terza li riducano a piccolissimi: f cosi imitando la consuetudine deg-li alloggiamenti, facciano credere a’nemici esser quivi il campo, ed essere precorsa notizia del venir loro: e lo stesso facciano di bel nuovo la notte seguente. Coloro, a’ quali era stata data quest’incombenza, eseguiscono ogni cosa appuntino. \ntigono, venuta la notte, vede da lungi i fuochi, crede ohe siasi risaputa la sua venuta, e che perciò abbiano colà gli avversari raccolte le loro truppe: cangia d’avviso, e giacché vede di non poterli sorprendere, volta strada, e prende quel giro più lungo della strada abbondevole di viveri, ed ivi si sofferma un giorno perchè i soldati si rifacciano della stanchezza, e diasi ristoro a’giumenti, affine di potersi azzuffare coll’esercito più fresco. X. Cosi superò Eumene di accortezza queU'accortiss nio potpandante. sicché fu di remora alla di lui celerità Mn