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Tu qui spirasti, e mia madre non v'era:
Tu qui spirasti, desolato, solo:
Su te una suora arrovesciò il lenzuolo
E disse una preghiera:
Poscia, a notte, giacesti su le pietre
De la brugna, gelata acqua stillanti:
E quelle gocce a te parvero i pianti
De' figliuoli: e, le tetre
Paventando solenni ombre, qualcuno
Chiamasti, che de' folli, ultimi baci
Ti coprisse e de l'ultime, tenaci,
Avide strette....— ah!... niuno. —
... O care ossa disperse, o mite volto,
O viscere pulsanti, o largo cuore,
O polve di mio padre, o sacro amore
In atomi dissolto!...
Qui, dal tragico orror de l'ospedale,
Nel nome vostro un voto al mondo io grido:
Quanti ha figli la terra abbiano un nido
Pieno di canti e d'ale: