Ore inspirate, quando a me fanciulla
L’organo ripetea sacra un’istoria,
E m’assopiva come in una culla 20Un’ebbrezza fatidica di gloria;
Ore inspirate, quando in me, bollente,
Spumeggiò l’onda de le strofe prime,
E mi travolse appassionatamente 24La vertigine azzurra del sublime;
Ore perdute fra le nebbie d’oro
Di quel che non ritorna aulente Maggio,
Come di rondinelle agili un coro 28Sciolto a volo pel ciel fra raggio e raggio:
Ore di sogno e d’ideale incanto,
Io vi ricordo, io vi ricordo ancor;
E mi strazia per voi sordo il rimpianto 32Di chi rimembra un soffocato amor.