E ad uno ad uno scenderan nell’ombra;
E forse un giorno, dentro i negri scavi,
Ne la caverna smisurata e ingombra, 97Al suon di colpi gravi,
Inciamperan ne l’ossa d’un parente:
Al subito tremor d’intima guerra
Si curveran le fronti, e sordamente 101Cadran le picche a terra.
.... O razza, o razza conculcata e ignava
Cui nulla giova l’esser bella e forte,
Se null’altro sai far che darti schiava, 105Meglio per te la morte!...
Viva l’incendio che bruciando annienta
Le tue lacere vesti e la tua fame,
Viva l’incendio che all’ignoto avventa 109Le tue viscere grame:
Che, per un’ora almen, su te raccende
La sterile pietà di chi non soffre,
Che fatica e dolor, tutto ti prende. 113E pace e sonno t’offre!...