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E tesse, tesse le oblïose fila
d'un sogno di rinuncia. — Non tornare. —
Io, cieca e fredda, voglio odiarti, come
Ti seppi un giorno amare:


Odiarti pe' miei freschi anni fiorenti
Che immolai, dolorando, a te lontano;
Povera gioventù senza carezze,
Sacrificata invano!...


Ma nell'odio si soffre; ma si piange
Nell'odio....ed io t' avrei sempre davanti
Anche imprecando a te. — Non ho più forza
Di lotta o di rimpianti;


Voglio silenzio — un gran silenzio!... — Fate
Tacer quel fioco gemito, là in fondo. —
C' è qualcuno che lagnasi, un nemico,
Un malato, là in fondo:


Qualcuno oppresso da un immenso male,
Da un peso immenso a cui non può sfuggire;
Qualcuno che agonizza e chiede aiuto,
E non vuole morire.