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È malato, è malato, e a sè mi chiama
Forse, laggiù, su l'inclemente suolo.
Il tetro annuncio il mar passò di volo,
E mi s'infisse in cor come una lama.


Ne le notti di febbre insonni e lente
Forse ei mi cerca presso il capezzale,
E grida fra gli spasimi del male
Il mio nome, il mio nome, infantilmente.


Oh, s'io potessi corrergli d'accanto;
s'io gli posassi la mia pura mano
Un sol minuto, su la fronte, piano,
Guarirebbe, lo so!... come d'incanto.