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:: | Stella mattutina | 81 |
che si rompa in terra: nulla di quell’essere risponde al suo sangue. E lui piange piange; ma il mugolio sconsolato si tramuta in un balzellante, sardonico sghignazzamento di Nani:
— Ah, c’è da morir dal ridere!... La vita è questa, è questa, Dinin.
Tardi ella si leva, e sofferente: appena in tempo per correre a scuola: con le ossa peste dal sogno malvagio. Il posto della madre, nel letto, è vuoto. In piedi alle cinque, pian piano per non destarla, è partita per l’opificio. Pianse tutta la notte, e non potè assopirsi nemmeno un minuto. E non aveva la forza di alzarsi, così presto, e pur doveva; ma non v’ha tormento che possa permetterci di non lavorare.
Giornate austere, senza mutamento, a grado a grado allargantisi dalla primavera nell’estate: