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62 | Stella mattutina | :: |
La vede qual’è; non più giovine, non ancor vecchia. Forse quell’età l’ha sempre avuta. Lo scialle le nasconde la persona: la sciarpa, i capelli. Non si vedono le ciocche grige. La fronte nuda è un blocco d’energia: gli occhi guardan diritto, sotto i vasti archi cigliari: c’è un potente carattere di vita in quel volto dalle dure ombre, dai solchi nettamente segnati. E in ogni muscolo quel guizzar dell’interno vigore; e quel riso, quel riso d’occhi e di denti!...
Una donna: che può, ancora, amare ed essere amata.
Per la prima volta ella le appare sotto questo aspetto; e più sente di volerle bene: un commosso rispetto, una tenera trepidazione, verso di lei.
Ferragni: già. Il nuovo capo-tintore, venuto da Torre Pellice. Quasi vecchio anche lui: grosso, ruvido, corto ma saldo sulle gambe: un mastino di buona razza. Ora la giovinetta ricorda certe recenti irrequiete insonnie della madre, nel letto comune. Da qualche tempo deperisce, diventa nervosa, un nulla le è causa di lagno: sintomo grave in una natura come la sua. Ricorda