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48 | Stella mattutina | :: |
con il quale egli l’afferra per le spalle e la bacia sulla bocca.
Poi si precipita dalle scale inghiottendo i gradini a quattro a quattro; e il suo spensierato fischiettare, che si potrebbe credere suono d’ocarina o di flauto, va perdendosi dal giardino giù nella via.
No: la madre non è in peccato.
Che cosa avrebbe potuto fare?...
Nelle strettoie della necessità, ha accettato il soccorso donde le veniva.
Non credeva con questo di abbandonare il figliuolo: (chi li ricorda, se non lei — se non lei — i suoi riccioli biondi, il suo farfugliare grazioso, di quando aveva due anni?...).
Racconta, qualche volta, del tempo che era incinta di lui, e si abbracciava furiosamente il ventre, gridando: — Caro, caro il mio gognin!...
A diciotto mesi, le faceva già di gran discorsi; e per la strada tutti glielo ammiravano: pareva il Bambino Gesù.