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36 | Stella mattutina | :: |
— Che hai?... ti senti male?... Esci, va a prendere un poco d’aria nel vestibolo.
Esce, con passo di sonnambula. Sa di recitare una parte, e ne è orgogliosa: nello stesso tempo, comincia anch’essa a credere di sentirsi male, molto male. E non le vien fatto di assaporare quei pochi minuti di rubata libertà: una cappa di tristezza la schiaccia, e la vita le pare vuota come quel vestibolo.
Quante maestre, dall’asilo infantile in poi!... Perchè, ad ogni nuova classe, si deve cambiar maestra?... La mamma non è forse una sola?... Ma nessuna di loro è buona come la mamma: nessuna ha sempre ragione, come la mamma.
Nella quarta elementare trova, tuttavia, un’insegnante sopraffina: che l’opinione generale della piccola città considera da anni la fenice delle insegnanti: Giovanna Santafè. Nella piccola città non v’è alcuno che ignori il nome ed i meriti di Giovanna Santafè. Giovanna Santafè discende da nobile famiglia decaduta, e della propria origine conserva il secco orgoglio e l’impeccabile distinzione dei modi. Nelle ore libere dà lezioni