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34 | Stella mattutina | :: |
non uno v’è fra essi che rassomigli ad un altro.
Curioso!... Però è bello.
Ma lei chi è?...
Di dove è venuta?... Perché è venuta?... e non prima e non dopo, ma proprio allora?... Chi può affermare che ella non esistesse già prima, e non debba viver sempre, come l’aria, il sole, la terra e tutte le altre cose che sono?...
Si prova a raccogliere, il più intensamente che può, le forze del cervello sul significato della frase «io sono».
Essere: verbo ausiliario. Roba che insegnano a scuola. Ma, «io sono, io sono!...».
Frase che è un pozzo: e più la mente vi sprofonda, più la tenebra e il nulla le si scavan di sotto. Ella è felice di sentirsi sprofondar così. E se qualcuno in quei momenti le rivolge la parola, le chiede qualcosa, non capisce, non risponde: gli allarga in viso due gelidi occhi assenti: dura: nemica.
In iscuola dovrebbero pur spiegarle il mistero della sua presenza nel mondo. Invece le vanno insaccando nella memoria un’infinità di cose