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:: | Stella mattutina | 33 |
più caro delle mammole vere da sciupar fra le mani.
Nelle botteghe tutti lavorano. La conoscono, le fanno cenni di saluto: — Allegri, morettina!... — Proprio dirimpetto, un falegname stride con la sega fischiando fra i trucioli, un ciabattino al deschetto batte con il martello sui chiodi infitti nel corame: la sega domanda, il martello risponde: la via ne risplende di contentezza.
Chi sa perchè, ascoltando il canoro colloquio, le torna alla mente ciò che le fu insegnato come verità, dai maestri e dai libri, non appena ella fu in grado di comprendere: e cioè, che noi siamo tutti fratelli?...
Dunque il ciabattino Panin, nero di pece, con un viso che pare intagliato nel cuoio delle scarpacce che sta maneggiando, e il falegname Vincenzo dal gran naso bitorzoluto e dai fitti riccioli sempre impolverati di segatura di legno, sono suoi fratelli. E anche gli operai della fabbrica. E anche i padroni. E tutti gli uomini e tutte le donne che le passan dinanzi senza darle neppure un’occhiata; e nessuno le rassomiglia, e