Pagina:Negri - Stella mattutina, Mondadori, 1921.djvu/36

30 Stella mattutina ::

all’altro le compagne di gioco; ma non se ne addolora per nulla.

Ha il suo regno.

Lo sa tutto a memoria, lo ha tutto nel sangue, dal più piccolo sassolino della pi nascosta rèdola alla più rugginosa foglia d’edera avviticchiata con il gambo ad un angolo di muro. Sdraiata sul ventre, i gomiti affondati nell’erba, si gode con la voluttà d’una lucertola le ore canicolari, leggendo qualcuno de’ suoi libri magici. Vede formiche andare, ode mosconi ronzare, cicale frinire, frasche stormire, campane suonare. Sente il buon calore terrestre entrarle nelle vene, e le pare di poter vivere sempre così. Ha una quantità di amici nel giardino; e ciascuno le vuol bene a suo modo. Il pino gigante che porta così amare frutici verdazzurri la considera un poco d’alto in basso; ma l’erba salina è così piacevole a masticarsi, così acidula ed eccitante al palato!... Le pazze rose giallo-carnee che assaltano il muro a ponente, dietro le tre magnolie di duro lucentissimo smeraldo, si ridon di lei, pungendole le dita e sfo-