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22 | Stella mattutina | :: |
le lascerà fra le mani gli sporchi e ciancicati volumi d’una biblioteca circolante, e la scolaretta tredicenne scoprirà Emilio Zola, la sua segreta gioia diverrà terribile come un’ossessione.
Le pagine impure, nelle quali più crudamente è rappresentato il vizio, e più turpi odori emana la carne, scorreranno sul suo spirito senza lasciar traccia: acqua su marmo: tanto ella è innocente. Ma la massa dell’opera, così compatta e sanguinante di umanità, graverà su di lei con tutto il suo peso. Ella sarà malata d’una penosa malattia dell’anima, che la renderà dissimile dalle ragazze della sua età. Distratta, a volte prostrata, presenterà a’ suoi maestri componimenti pieni d’inquietudine e di squilibrio, tralucenti d’immagini e di reminiscenze torbide e confuse.
Ma ella non ama la scuola. Nessun rapporto, nessuna confidenza fra lei e il sistematico ingranaggio scolastico. È quieta, lavora, si sforza di comprendere, sa che deve, che ribellarsi non può; ma, in fondo, non desidera che di evadere. Vuole studiar da maestra unicamente perchè non