Pagina:Negri - Stella mattutina, Mondadori, 1921.djvu/27

:: Stella mattutina 21


Qualche anno dopo, la bambina, divenuta più grandetta, ma rimasta selvatica ed avida di mirifiche istorie, trova in un ripostiglio un fascio di romanzi di Alessandro Dumas padre: da I tre Moschettieri ad Angelo Pitou.

Vecchi libracci, ingialliti, cincischiati, rosicchiati agli angoli, mancanti di pagine qua e là: non importa. — Le è come salire in un bastimento e traversare il mare.

Legge, legge, legge. Arruffa e precipita i compiti di scuola, per leggere. Respira nella favola. Un senso di letizia, di benessere pieno, ad ogni nuova lettura rinsanguato, si diffonde in lei. Ha, con i personaggi dei fantastici romanzi, colloqui d’allucinante intensità: se li raffigura e li vede, dinanzi e intorno a sè, con caratteri di fisionomia e di gesto sui quali non può sbagliare.

E quando, più tardi, l’irriflessiva compiacenza della governante Tereson (quel bravo signor Antonio, che anche lui non può vivere senza libri!...)