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18 | Stella mattutina | :: |
dini dello scalone d’onore, progressivo fino al rischio d’insaccarsi di schianto.
Gioia del sangue, tensione della volontà, ignara eleganza di muscoli e nervi in moto. La scarna portinaretta non si dà vinta a nessuno, dimostra a volte il freddo coraggio d’una funambula: vuole ad ogni costo sorpassar la Pia, che è la più svelta e par fatta di gomma: miracolo se non si spezza una caviglia o l’osso del collo; ma vuole esser la prima, deve esser la prima, perchè è povera.
Son le sette, e la mamma torna dalla fabbrica: oh, adesso è ben altra vita!...
La mamma non è più giovine (s’è sposata tardi) e ha già molti capelli grigi; ma la sua voce è squillante, di ragazzetta, e tutto in lei è chiaro ed energico: il passo, il movimento, lo sguardo, la parola. Visse libera nella villa di Robecco sull’Oglio, con la nonna, fin dopo i trent’anni: sposa, fu cucitrice di bianco: rimasta