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178 | Stella mattutina | :: |
zuola di ruvida canapa, fra rauco russare di donne massicce in traspirazione.
Da poco è assopita, quando un richiamo la fa sobbalzare, stridendole negli orecchi.
È il canto del gallo.
Non l’udì mai in piena campagna: nè così vicino, così contropelle.
Leggerissimamente posa i piedi a terra: nessun movimento nei letti accosto. Dormono tutti ancora, anche nelle altre camere; ma sarà, certo, per poco. Ella esce, pian piano, sul ballatoio di legno.
Ripete il gallo la sua cantata: la voce aspra, imperiosa, piena di letizia e di prepotenza, sega l’aria con acutissime punte. Dalle cascine, dalle casupole, altri gli rispondono, con allegria aggressiva, quasi feroce.
— Su!... Basta dormire!... Basta sognare!... Su, al lavoro!... Scampo non c’è!...
È la prealba immobile.
All’orizzonte, sola, la stella mattutina, intenta come uno sguardo.
Alla giovinetta la campagna ancor non ap-