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12 | Stella mattutina | :: |
mese cambia domestica. Il resto è tutto abitato dai padroni: gente ricca, gente nobile.
Quando rientrano in carrozza dalla passeggiata, bisogna spalancare il cancello del portone; e, siccome la nonna (custode della portineria) è troppo indebolita dagli anni, è la bambina settenne che deve farlo. Non ha mai pensato, naturalmente, che tale atto le possa essere di umiliazione; ma non lo compie volentieri.
Molto vecchia è la nonna.
Fa sempre la calza, movendo di continuo le labbra su parole senza suono, che son preghiere. Non è nè buona, nè cattiva. Non racconta favole. Ha una suprema indifferenza per ogni cosa. Curva, minuta, claudicante fin dai primi anni della fanciullezza, con un viso di calme linee chiuso in una cuffiettina nera allacciata sotto il mento, se qualche noia o dolore le sopravviene, non sa pronunciar che una frase, a bassa voce:
— Quell che Dio voeur.
Così avanzata nell’età, e tarda nei movimenti, vien tuttora compatita, dai padroni, nella porti-