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:: | Stella mattutina | 169 |
passione di Nani e Daria, tempestosa come l’odio, nè il limpido affetto nuziale di Sandro e Drusilla, ardente con misura, a guisa del focherello domestico in una piccola casa borghese. A ciascuno la propria strada. Per lei, nel prossimo ottobre, il collegio con i terribili occhi della direttrice Colomba, ricordanti le finestrelle-spia aperte per la vigilanza insonne nelle pareti delle carceri; con i velati sorrisi di compatimento delle ricche allieve, sbircianti di sottecchi le scarpe fruste e l’abituccio ritinto della maestrina...
E poi?... Chi sa!...
Tornando quella sera dal lavoro, la madre la trova abbattuta, senza parole, con un povero viso rimpicciolito e grigiastro. Non vuol mangiare. Tardi s’addormenta, dopo essersi voltata e rivoltata per tutti i sensi nel letto, a fianco della cara donna che la stanchezza preme, ma l’inquietudine tiene sveglia. Appena piombata nella profondità del sonno, si trova, per incanto, sulla via che conduce alla stazione.
Non è più notte. Non è nemmeno giorno. Diffusa nello spazio, un’ambigua luce, uguale a