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168 | Stella mattutina | :: |
Come è chiara la stanza da lavoro di Drusilla!... Tele, trine, ricami, nastri, sparsi sulle mensole e sui tavolini, la rendono ancor più chiara. Il babbo non ha badato a spese: vuol che la figliuola si faccia onore, nella casa che l’aspetta: il corredo è degno di una ricca signorina. Ma lo cuce lei, che ha le mani d’oro.
— Sapessi — dice — quanto è bello cucirsi il corredo, pensare ad una casa nuova, avere un fidanzato, dirsi: Tra un mese lo sposerò!... La patente?... E chi ci pensa più?... L’ho messa nel cassetto. Sandro ha un buon impiego, ora: non permette ch’io lavori per guadagnare. Oh, sai, il mio Sandro, l’ho fabbricato io, apposta per me!...
...Quelle trine, quelle tele son troppo candide: in quell’aria v’è troppo tepore: in quella voce v’è troppa felicità. L’esclusa trova un pretesto, saluta, parte.
— Nani, è proprio necessario l’amore?... — chiedeva al fratello un giorno. Egli le rispondeva, irridendola: — Tu non capisci nulla...
Forse il suo destino non è l’amore. Nè la