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166 | Stella mattutina | :: |
Prova una strana volontà di soffrire, pur di sapere. Ma vuol soffrire con gli occhi aperti, con l’anima attenta. La libertà dell’anima non gliela potrà toccar nessuno. E poi, non c’è l’Altra?... Di che può temere, se c’è l’Altra?...
Macina dentro di sè tali pensieri, raccolta nel suo lavoro di preparazione intima, passando un giorno, a testa bassa secondo il suo solito, lungo antiche viuzze sfocianti in freschissimo verde di ortaglie; quando, di botto, le si slanciano incontro due braccia tese, una risata di gioia, una voce che pare un canto.
— Eccoti qua, finalmente!... Dall’ultimo giorno di scuola non ti si è più vista!... Non ti vergogni?...
È Drusilla, viso aperto, caldo cuore, bocca di bontà: la compagna di studii che più le ha voluto bene, senza nemmeno chiederle d’esserne ricambiata. L’ha ricambiata, lei?... No: non le sembra. Tolta la madre, lei non vuol bene a nessuno.
— Perchè — implora la creatura buona — non sali un minuto in casa mia?... Babbo è