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Io vedo — nel tempo — una bambina.

Scarna, diritta, agile. Ma non posso dire come sia, veramente, il suo volto: perchè nell’abitazione della bambina non v’è che un piccolo specchio di chi sa quant’anni, sparso di chiazze nere e verdognole; e la bambina non pensa mai a mettervi gli occhi; e non potrà, più tardi, aver memoria del proprio viso di allora.

L’abitazione della bambina è la portineria d’un palazzo padronale, in una piccola via d’una piccola città lombarda.

Nel palazzo non vi sono che due inquilini, occupanti alcune stanze del secondo piano: un vecchio pensionato, magro, con la sua governante Tereson: una vecchia signora, grassa, che ogni