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156 | Stella mattutina | :: |
Così, di tutto immemori, da tutto lontani fuor che dal Poeta, raccolti come in chiesa, li ritrova la madre.
Gronda acqua dallo scialle: ha le scarpe ridotte a spugne: è rotta dalla stanchezza.
Fissa gli occhi, sorpresa, sul figlio. Infervorato nel verso, egli, che volge le spalle alla porta, non vede quello sguardo pesante d’amore — di bestia che cova i suoi piccoli.
Tanti anni passeranno!... Tante vicende con essi.
Nani lascerà Daria: andrà peregrinando per città e paesi: muterà impieghi: muterà mestieri.
Tempo, lavoro, proponimenti, affetti, - tutto gli si sbriciolerà fra le mani.
Tenace soltanto nell’unica sua alta passione, il libro; e nelle sue debolezze: il ballo, il vino, la sterile discussione a grossa voce, a grosse parole, coi compagni eccitati dal calore alcoolico, al tavolino del caffè o tra i fumi della trattoria. Qualche povera amante, a periodi, in