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148 | Stella mattutina | :: |
Giardino del Tempo», per le ore che vi sentì fluire, in continuità di silenzio; e perchè un vespro di domenica, ascoltando le campane della vicina chiesa del Carmine, ella vi ebbe la sensazione d’aver sempre udito e di dover sempre udire suonar quelle campane. Sensazione d’eternità: abolito il nascere, abolito il morire. — Nel tempo. —
Porterà con sè il suo giardino. E le campane della chiesa del Carmine. E il tempo. E anche un nascosto prezioso bene, da poco in sè riconosciuto, ch’ella confonde spesso con il battito del cuore, la necessità del respiro, del passo, del lavoro quotidiano; ma non è la stessa cosa; anzi, meravigliosamente diversa. Più che un bene: una forza: se stessa: non quella che la madre adora, la vita allinea con gli altri, e una rustica scuoletta di villaggio attende per maestra. L’Altra: la Vera: che nessuno vedrà nel viso, nemmeno la mamma: inviolabile, inviolata: senza principio, senza fine: ricca d’inestinguibile calore al par delle correnti sotterranee. Disgrazie, umiliazioni d’ogni sorta possono accadere alla pallida e po-