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144 | Stella mattutina | :: |
maestra che non deve, poi, essere tanto difficile da trovare, in qualche scuoletta di campagna: sia essa la più umile, pur di cominciare.
Guadagnarsi il pane: metter la mamma a riposo, dirle: — Ora basta, eccomi qua. — Cosa essenziale. Non è che il punto di partenza, però; perchè ella vuole andar lontano: se ne sente la forza.
Ma il principio è lì. Aggirarlo non si può. Non si elude la necessità.
Come se la caverà con i bambini?...
Non ama i bambini. Non s’è mai accorta di loro. Da piccola, non si trastullò mai con le bambole: più grandicella, non si prese mai fra le braccia un infante, con la spontanea passione delle adolescenti in cui già vibra l’istinto della maternità. Il mistero del bambino le è indifferente: non sente il bisogno di approfondirlo. E dovrà star con i ragazzi gran parte della giornata, insegnare, farsi ubbidire, farsi comprendere.
La scuola, nella sua più elementare materialità: raddrizzar aste, far distinguere l’a dall’o, corregger compiti, frenare i vivaci, punire i riot-