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:: | Stella mattutina | 129 |
quella delicatezza e quella forza, quell’amor della poesia e del canto, quel far della vita un’opera d’arte, con gli elementi del travaglio più umile.
Ella trova anche, in lui, la ragione logica di se stessa: della propria sensibilità: della ricchezza interiore che a volte l’ingorga. Fu egli uomo di teatro?... o solo l’accostò per passione?... Certo è per questo che, nella platea d’un teatro (le poche volte, ahimè, in cui la mamma la può condurre con qualche biglietto di favore) ella si sente a posto, si sente a casa sua. E sa che, se le venisse permesso di salire sul palcoscenico, una sola volta, così per gioco, non sbaglierebbe uno scalino nè una porta, non fallirebbe un passo, riconoscerebbe ogni quinta, ogni tavola, ogni fondale. Respira con felicità di polmoni quell’atmosfera carica di fiati umani, di misti profumi, di magnetismo animale, di musiche, di fosfori. Le par d’averla sempre respirata. E le antiche figure della scena le conosce una per una, le ha vissute nel corpo e nello spirito, le ha portate con sè nascendo, chi sa da quali profondità.