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STORIA DI DONNA AUGUSTA
Rimasto vedovo con una figliuola di quindici anni, educanda in un convento, il conte Giorgione Dauli aveva, per tardo capriccio d’amore, già rovinando sulla cinquantina, sposata una giovine maestra di quel convento.
Novizia senza fede, destinata al chiostro dalla boriosa povertà della famiglia, la giovine maestra trovò gran ventura lasciare il soggolo per la contea.
Femmina di carnale magnificenza; con una nera testa dal profilo d’imperatrice romana, racchiudente un cervello di passera.
Nei primi tempi del matrimonio, il conte portò la sposa nell’avito palazzo di Lodi. E fu un gaudioso spendere e spandere, una fantasmagoria di ricevimenti e di balli, un passar